Come adattare il Design Moderno a Case Tradizionali; Tendenze di Design 2025

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Integrare il design moderno in una casa tradizionale è una sfida affascinante. L'obiettivo è mantenere il carattere originale dell'abitazione, valorizzandolo con elementi contemporanei che migliorano funzionalità, estetica e comfort. Non si tratta di snaturare l'anima della casa, ma di creare un dialogo armonioso tra passato e presente.  Colori e Materiali: Il Ponte tra Tradizione e Modernità   Uno degli aspetti più importanti è la scelta di colori e materiali. Per preservare il calore dell'architettura tradizionale, le tonalità neutre e terrose sono ideali. Beige, tortora, grigi caldi e verdi desaturati si abbinano perfettamente a mobili e dettagli moderni. Il legno resta protagonista, ma può essere accostato a metalli opachi e vetro per un tocco contemporaneo. Un esempio efficace è l'uso del marmo o delle pietre naturali, che esistono da secoli ma oggi vengono proposte con finiture più essenziali e minimaliste.  Arredamento e Complementi: Mixare le Epoche con Gust...

Toyo Ito, dal successo della mediateca di Sendai al premio Pritzker

In questo ultimo periodo ha fatto parlare di sé Toyo Ito, nato a Seul l’1 giugno del 1941, talentuoso architetto giapponese, autore anche di un'opera sita a Pescara, ha vinto il premio Pritzker per l’architettura; sogno di tutti coloro che mettono il loro ingegno al servizio dell’umanità, ha, nel settore, un valore altissimo.

Lo scorso anno aveva vinto il Leone d’Oro per il padiglione giapponese perciò, le premesse affinché fosse lui a raggiungere un risultato di tale livello, c’erano tutte.

Laureatosi nel 1965, dopo aver collaborato con lo studio Kiyonori Kikutake Architect & Associates apre, nel 1971, un suo studio, (Urbot) Urban Robot che, nel 1979 diventa Toyo Ito & Associates, Architets.

“Fondatore” dell’architettura concettuale, dà prova delle sue abilità e mostra la sua teoria fin dal 1976 quando realizza, in Giappone, il White U (1976) e il Silver Hut (1954) che, nel 1986 otterrà un riconoscimento.

La sua azione è volta non solo a dare una rappresentazione e un’espressione alla vita urbana giapponese ma, è proiettata anche alla formazione di architetti che, passando attraverso il suo studio raggiungono traguardi di rilievo e fama, basti pensare a Ryue Nishizawa, Kazuyo Sejima o Katsuya Fukushima, tanto per fare alcuni esempi.

La sua carriera, ricca di produzioni considerate vere e proprie opere dl’arte, è costellata di premi e riconoscimenti.

Dome in Odate, nato da un progetto del 1993 e finito di realizzare nel 1997, viene premiato per ben due volte, nel 1998 e nel 1999; si tratta di un centro culturale e polifunzionale con struttura in legno e acciaio che utilizza tecnologie all’avanguardia.

Apparentemente “fluttuante”, ha un’altezza di 52 metri e garantisce alle persone un accesso e un’uscita fluida.

Nel 2001, nel 2003 e nel 2006 viene premiato per la mediateca di Sendai, progetto che ha richiesto 6 anni di lavorazione e, il cui complesso include non solo la mediateca ma anche una biblioteca, una galleria d’arte, un centro di servizi per persone con problemi alla vista e all’udito.

Con struttura in acciaio e cemento armato, è composto da 13 colonne in acciaio indipendenti e 7 lastre in acciaio che fanno in modo di dare a ogni piano una configurazione diversa; il seminterrato dispone di meccanismi di assorbimento dell’energia sismica mentre, alcune bocchette, riducono gli sprechi dovuti all’utilizzo di impianti di condizionamento. In totale dispone di 2 piani interrati, 7 fuori terra e il tetto.

Nel 2004 viene premiato per la panca Ripples, realizzata con 5 diversi tipi di legno massello si compone di uno strato esterno in noce, seguito dal mogano, ciliegio, rovere e frassino, lavorati al pantografo. La rifinitura è realizzata trattando la superficie con un olio vegetale; sin dalla sua comparsa ha avuto un successo immediato, tanto da andare a ruba e richiedere una seconda edizione in tempi rapidissimi. Gli amanti possono trovare anche la versione da esterni realizzata in okumè.

Nel 2006 è la volta di un nuovo riconoscimento, questa volta per l’allestimento Stand Horm del 2005.

Oltre a questi, Toyo Ito, architetto di fama mondiale e indiscussa, ha ricevuto numerose altre onorificenze e premi, a testimonianza del suo talento e della sua capacità di innovazione e sperimentazione.

In Italia, Toyo Ito, a Pescara, con la realizzazione dello Huge Wine Glass non ha avuto fortuna perché, l’enorme fontana, costata oltre un milione di euro, inaugurata il 14 dicembre 2008, ha avuto un cedimento strutturale nel febbraio del 2009 scatenando polemiche a non finire e l’avvio di un contenzioso che vede coinvolti il Comune, Banca Caripe (per l’80% è proprietà del Comune e per il 20 invece di Caripe) e Clax Italia s.r.l. che si è occupata della realizzazione.

Il 29 maggio 2013 Toyo Ito riceverà il premio Pritzker appena assegnatogli a Boston, alla John F. Kennedy Presidential Museum e Library.

Commenti

  1. Ho sentito parlare della vicenda dell'opera costruita in Italia... mah!

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  2. bellissima presentazione di Toyo Ito è un architetto che adoro!

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