Blog di arredamento, design, bricolage, cura del giardino e fai da te.

sabato 28 marzo 2020

Come appendere un quadro

Appendere un quadro, al contrario di quel che si possa pensare, non è mai così semplice come sembra; per farlo nella maniera corretta è necessario seguire alcune regole e procedere in maniera ordinata. 

Per prima cosa si deve scegliere con cura la posizione sulla parete, facendo attenzione a valutare e confrontare la proporzione tra la grandezza del quadro e la parete stessa, valutando il tipo di luce che lo illuminerà (naturale o artificiale), la presenza di altri oggetti d’arredo (dai mobili, a lampade di terra fino ad altri quadri) ma anche l’effetto visivo che si vuole ottenere. Da considerare è che un quadro verticale tende ad allungare la parete, mentre uno orizzontale tende ad allargarla. 

Valutati gli aspetti precedenti si dovrà prendere in considerazione un aspetto tutt’altro che trascurabile, il peso del quadro e, di conseguenza, cosa utilizzare per appenderlo; più un quadro è grosso e più è pesante e, il peso può essere aggravato dalla presenza di una cornice più o meno massiccia, ma anche da un eventuale vetro protettivo. 

Connessa al peso è anche la parete su cui lo si dovrà fissare; le abitazioni più recenti sono costruite con mattoni forati, quelle più vecchie potrebbero essere realizzate con mattoni pieni mentre, l'intonaco finale può variare partendo dal gesso fino ad arrivare al grassello di calce, portando eventuali altre complicazioni. 

A questo punto si è pronti per valutare se utilizzare il classico chiodo, oppure i tasselli, altrimenti detti fischer. 

I chiodi sono consigliabili solo per quadri particolarmente leggeri anche se, per una totale sicurezza, sarebbero preferibili i tasselli; utilizzando i primi, l'importante è tenere la testa più alta della punta non infilandoli perfettamente perpendicolari al muro e, per non rovinare la parte di intonaco da bucare, è possibile utilizzare un piccolo trucco: posizionare uno strato di nastro adesivo trasparente (tipo da disegno), da rimuovere successivamente. 

La scelta del tipo di chiodo da utilizzare varia a seconda del peso che dovrà supportare, un quadro di circa 2 kg può essere sorretto da un chiodo di un centimetro e mezzo dove, un centimetro sarà conficcato nel muro mentre, incrementando il peso, si dovrà passare a chiodi più lunghi, in acciaio o anche a X (con ganci). 

Così facendo il chiodo potrà raggiungere non solo il rivestimento della parete ma anche i mattoni e la malta che li tiene insieme. 

Sfatiamo però un mito, non è assolutamente vero che un chiodo grande supporta necessariamente un peso maggiore poiché, entrando in profondità, potrebbe portare allo sfaldamento del mattone, creando un grave danno e staccando non solo l'intonaco, ma anche parte del mattone stesso. 

Meglio perciò preferire i tasselli o fisher che possono variare di lunghezza (dai 2 cm ai 10 cm) e diametro, partendo dai 4 cm, arrivando fino ai 12 cm; anche in questo caso, la scelta viene determinata dal peso che dovranno sostenere. 

Scelto e segnato con una matita il punto in cui inserirlo, ci si dovrà munire di trapano, il classico elettrico va più che bene. 

Il foro da realizzare deve essere del diametro del fischer scelto, accortezza vuole che prima si monti una punta più piccola, da allargare poi con quella della giusta misura evitando così che, entrando con una sola, il foro realizzato possa risultare troppo largo. 

Forando con una punta da 6, non si ottiene necessariamente un foro preciso di 6, con più probabilità sarà invece 6 ½ o di più. 

Ogni tassello è composto da un cilindretto (generalmente in pvc) da inserire nel foro praticato nel muro e da una vite che, andando a stringersi, allargherà il cilindretto rendendolo tutt'uno con il mattone. In questo modo sarà impossibile strapparlo dalla parete. 

I più adatti dovrebbero essere quelli a V piuttosto di quelli a L perché permettono una maggiore adesione del quadro al muro tuttavia, data l’enorme quantità di variabili in gioco, è consigliabile sempre chiedere un consiglio al ferramenta di fiducia. 

Generalmente un quadro viene appeso con un solo appiglio centrale, qualora si trovassero due attaccaglie, bisognerà prestare massima attenzione alle misure, innanzitutto la distanza tra le due; dovendo metterle perfettamente parallele, è necessario prendere la misura con un metro, partendo dal pavimento, il rischio è quello infatti di trovarsi un quadro storto. 

Un'ultima accortezza: per rendere il quadro più stabile e far circolare aria, è consigliabile apporre dei gommini o dei feltrini sugli spigoli inferiori.

Immagine: © Slimmer_jimmer

1 commento:

  1. Molto interessante, questo post. A casa mia, che è molto vecchia, quando devo fare un foro per appendere un quadro, ogni tanto mi imbatto in una pietra, e allora sono ceci amari! Ecco perché ho pochi quadri in casa! Se ti va passa a trovarmi: http://aperto-per-lavori-in-corso.blogspot.com/

    RispondiElimina

I commenti sono moderati e verranno pubblicati appena possibile.